Presentazione squadre 2022: EF Education – EasyPost
Anche per il 2022 la EF Education – EasyPost (nuovo nome della EF Education-Nippo) si prepara ad essere protagonista su tutti i fronti. La formazione statunitense ha infatti costruito un organico in grado di ben figurare tanto nelle corse di un giorno quanto nelle corse a tappe. L’unico tallone di Achille della squadra potrebbero essere le volate visto che manca un velocista di grido, ma su tutti gli altri terreni i suoi uomini sono pronti a sorprendere e ad inserirsi nella lotta per la vittoria. Alberto Bettiol e Rigoberto Uran rappresentano sicuramente il punto di riferimento di un team che unisce giovani promettenti a corridori più esperti.
Gli uomini più attesi
Se dovesse essere veramente riuscito a risolvere i problemi fisici che lo hanno rallentato nella passata stagione, Alberto Bettiol sarà senza dubbio l’uomo più atteso della squadra in primavera. Forse in passato il toscano non è stato un grande esempio di costanza, ma la vittoria al Giro delle Fiandre 2019 e nella diciottesima tappa del Giro d’Italia 2021 hanno sicuramente mostrato che i numeri e la stoffa del campione non mancano. Il classe 1993 è determinato a farsi trovare pronto per le classiche, dove potrà giocare un ruolo di assoluto protagonista, ma con le sue caratteristiche ha anche tante altre occasioni in cui dire la sua, anche in supporto alla squadra.
Al nord l’azzurro non sarà certo da solo: dopo un grandissimo finale di 2021 con la vittoria al Giro della Toscana e alla Coppa Sabatini e la medaglia di bronzo conquistata ai Mondiali, Michael Valgren è sicuramente un altro uomo che può ambire ad importanti risultati nelle corse di un giorno. Se il danese e l’italiano dovessero riuscire a trovare il giusto accordo, potrebbero certamente rappresentare una coppia molto interessante e in grado di influenzare i difficili finali delle classiche più importanti, combinando le loro caratteristiche.
A questi due nomi, sempre per quanto riguarda le corse di un giorno, devono essere aggiunti anche quelli di Jens Keukeleire, Sebastian Langeveld e Lukasz Wisniowski: negli anni passati hanno accumulato tutti e tre una grande esperienza in questo tipo di corse, e adesso sono pronti a metterla a disposizione dei capitani. Non può essere dimenticato neanche Magnus Cort Nielsen, che nella scorsa stagione è stato autore di un’ottima Vuelta a España e quest’anno ha deciso di testarsi anche nelle classiche. Il danese sembra essere anche l’uomo più indicato della formazione per provare ad ottenere quanto meno qualche piazzamento importante nelle giornate dedicate alle ruote veloci.
Non è poi da sottovalutare neanche lo statunitense Neilson Powless. Dopo aver conquistato l’ultima edizione della Classica San Sebastian mostrando a tutti una grande resistenza in salita e un buono spunto veloce, in questo 2022 potrà rappresentare una valida alternativa ai vari capitani, cercando anche di capire quali sono i suoi limiti, probabilmente ancora non del tutto esplorati.
Per quanto riguarda i GT l’uomo più atteso è sicuramente Hugh Carthy. Nelle ultime due stagioni il britannico è stato terzo alla Vuelta e ottavo al Giro e vuole provare a migliorare ancora questi risultati e diventare uno degli uomini di riferimento nelle grandi corse a tappe. Il classe 1994 non è più giovanissimo, ma a 27 anni c’è ancora spazio e tempo per provare a crescere un po’ e ritagliarsi un ruolo da protagonista. Scalatore lungilineo e tenace, sarà uno degli uomini chiave del team nei grandi giri.
Anche Rigoberto Uran è una pedina fondamentale per la squadra nelle corse a tappe. Il classe 1987 forse non è più lo scalatore in grado di salire sul podio al Giro d’Italia e al Tour de France, ma sicuramente ha ancora tanta classe che può permettergli di ambire a risultati importanti quando la strada si impenna sotto le ruote del gruppo, ma anche di essere protagonista nelle classiche più impegnative. E chissà che il suo carisma non riesca ad avere un impatto positivo anche sul connazionale Esteban Chaves, che al suo primo anno in questa formazione vuole provare a rilanciarsi e tornare ad essere quel corridore che nel 2016 chiudeva sul podio Giro e Vuelta per poi vincere Il Lombardia a fine stagione.
Tra i nuovi acquisti andrà tenuto d’occhio nelle giornate più impegnative anche Mark Padun. L’ucraino l’anno scorso in salita ha fatto vedere cose interessanti, soprattutto al Giro del Delfinato, del quale ha vinto le ultime due tappe di montagna. In questa formazione spera di poter trovare maggiori spazi che nella Bahrain Victorious e capire se quella della classifica generale può essere la sua strada. Tra gli ultimi arrivi in squadra è poi da segnalare anche Odd Christian Eiking, Maglia Rossa per una settimana all’ultima Vuelta, che sicuramente darà una grossa mano nelle tappe di montagna al pari dell’eritreo Merhawi Kudus. Ruolo di supporto ai capitani che, probabilmente, dovrebbe toccare anche a Ruben Guerreiro e Jonathan Caicedo, reduci entrambi da un 2021 meno esaltante rispetto al buon 2020. Un quintetto che potrebbe anche esaltarsi ancora andando a caccia di tappe nelle giornate libere e a loro più congeniali.
Le giovani promesse
È giovane, ma rappresenta già una certezza per il team Stefan Bisseger. Nel suo primo vero anno da professionista (nel 2020, alla fine, aveva corso solo un paio di mesi), il classe ’98 è stato da subito grande protagonista, chiudendo al secondo posto la cronometro dell’UAE Tour, battuto solo dal campione del mondo Filippo Ganna. A questo risultato sono seguiti altri interessanti piazzamenti e alcune vittorie contro il tempo che lo inseriscono già tra i protagonisti di questa specialità. La vittoria in linea ottenuta nella quarta tappa del Giro di Svizzera ha però fatto capire che questo corridore è ancora in larga parte da scoprire e che solo il tempo ci dirà fin dove può arrivare.
Tutto da scoprire è anche il 23enne Jonas Rutsch, che ha già alle spalle due stagioni da professionista nelle quali ha ottenuto nel complesso pochi piazzamenti, ma non mancando di farsi vedere. Dopo un buon Tour de France in supporto a Uran, il giovane tedesco ha conquistato il risultato più interessante proprio nell’ultima gara dell’anno, concludendo all’undicesimo posto una corsa dura (e resa ancor più difficile dal meteo) come la Parigi-Roubaix, dove oltretutto era all’esordio. Molto probabilmente, quindi, nel nuovo anno verrà schierato al via delle classiche del nord, dove potrà essere utile alla causa continuando inoltre a fare esperienza, che gli sarà sicuramente d’aiuto negli anni a venire.
Tra i neoprofessionisti più interessanti di questa formazione c’è sicuramente l’irlandese Ben Healy. Il classe 2000 tra gli under 23 è riuscito a conquistare una tappa sia al Tour de l’Avenir nel 2019, sia al Giro d’Italia di categoria nel 2021. Questi risultati fanno pensare che il nativo di Kingswinford possa puntare in futuro alla corse di un giorno e ai successi parziali, ma in questo 2022 sarà chiamato soprattutto a fare esperienza e prendere le giuste misure con la nuova categoria.
Discorso simile può essere fatto anche per Sean Quinn, anche se lo statunitense ha già fatto qualche importante esperienza tra i professionisti con la maglia della Hagens Berman Axeon e come stagista della Deceuninck – QuickStep nel 2020. L’ottavo posto conquistato al Tour de Wallonie del 2021 dimostra che i numeri ci sono e che con un po’ di esperienza potrebbe anche ambire a risultati importanti.
Tra i giovani neopro’ sarà da tenere d’occhio anche il tedesco Georg Steinhauser. Il classe 2001 è giovanissimo, ma rappresenta un interessante prospetto per quanto riguarda le giornate di montagna. L’anno scorso, infatti, è stato in grado di conquistare una tappa al Giro Ciclistico della Valle d’Aosta, ma ha già fatto anche la conoscenza della categoria correndo gare come il Tour of the Alps e il Tour de l’Ain, che ha chiuso in nona posizione. In salita, poi, ci si aspetta un passo in avanti anche dal colombiano Diego Camargo, che nella loro prima annata tra i pro non ha trovato grandi risultati malgrado aspettative importanti. Discorso simile per il connazionale Daniel Arroyave, corridore più portato per le classiche meno impegnative, che tuttavia ha anche corso poco per qualche problema fisico. Presumibilmente, quindi, il loro apprendistato proseguirà anche nella nuova stagione, dove probabilmente saranno soprattutto al servizio dei capitani.
Sarà sicuramente da tenere d’occhio anche Simon Carr. Il classe 1998 ha lanciato segnali interessanti in salita e nelle corse di un giorno, ma ancora non è definitivamente esploso. Risultati come l’undicesimo posto alle Strade Bianche dello scorso anno fanno comunque ben sperare, ma il 2022 potrebbe essere per lui l’anno per capire che tipo di corridore diventare e se, in futuro, potrà essere o meno protagonista in prima persona.
Infine, visti i pochi sprinter in squadra, un ruolo di primo piano in questo reparto potrebbe già rivestirlo il 22enne Marijn Van Den Berg, che nel 2021 ha alzato le braccia al cielo per ben sette volte, due delle quali al Tour de l’Avenir. Corridore decisamente veloce, il neerlandese è anche però piuttosto resistente e, crescendo, potrebbe quindi diventare anche un interessante corridore da classiche.
La squadra
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